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sabato 30 marzo 2013

ESAME E DISCUSSIONE DELLA PROPOSTA DI INIZIATIVE PER L'ISTITUZIONE DELLA ZONA FRANCA IN SARDEGNA








Il Sindaco fa una breve analisi dell'argomento posto all'ordine del giorno ed invita l'Assessore alle politiche giovanili Giovanni Piras (1980) a presentare lo sua relazione, in virtù della sua particolare attenzione dimostrata in questi mesi sul tema dell'istituzione della zona franca in Sardegna, seguendo peraltro, varie riunioni.
L'Assessore Giovanni Piras chiarisce preliminarmente il concetto di zona franca, sottolineando il concetto di zona franca integrale ed analizza i potenziali vantaggi che deriverebbero dal riconoscimento in questo senso del territorio della Sardegna. Illustra, inoltre, alcuni passi di uno studio condotto dal Prof. Paolo Savona.
Spiega le ragioni per le quali l'istituzione della zona franca in Sardegna, al pari di oltre 3000 territori già riconosciuti come tali in tutto il mondo, possa contribuire a cambiare le sorti di un'isola penalizzata dalla ultraperifericità, da un indice di spopolamento preoccupante e presente in oltre 300 comuni della Sardegna, da un tasso di disoccupazione esorbitante, da oltre 380 mila persone che si trovano in stato di povertà assoluta e ancora, da pesanti diseconomie produttive.
Conclude, infine, richiamando l'attenzione sulla recente delibera della Giunta regionale del 7 febbraio 2013, recante le motivazioni ed il testo della comunicazione del Presidente della Giunta alla Commissione europea, ai fini dell'attivazione della zona franca nel territorio dell'Isola di Sardegna. Ricorda che occorrerà attendere qualche mese per conoscere le sorti sull'eventuale riconoscimento della zona franca in Sardegna, in quanto il nuovo codice doganale comunitario sarà definitivamente operativo entro il 24 giugno 2013.

Intervengono il Sindaco ed Consigliere Fois per ringraziare l'Assessore Giovanni Piras per l'analisi svolta e le informazioni fornite al Consiglio.

Si procede. quindi, alla votazione. Con votazione unanime favorevole dei presenti, il Consiglio delibera di impegnare questa amministrazione a porre in essere le azioni politiche necessarie affinché lo Regione provveda alla delimitazione territoriale ed all'emanazione delle norme di attuazione delle zone franche fiscali, così come prevede il d.lgs. n. 75/1998.



IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che lo grave crisi economica della Sardegna impone l'adozione di efficaci provvedimenti per favorire lo crescita economica o quantomeno lo sopravvivenza delle realtà esistenti mediante strumenti per portino a riequilibrare le conseguenze negative connesse all'insularità, ad abbattere i costi energetici e dei trasporti, a definire condizioni di fiscalità adeguate alle necessità della Sardegna;
Vista lo nota dell'ANCI Sardegna del 21 febbraio 2013, prot. 198 che, con l'intento di raccordare le iniziative dei vari comuni dell'isola sull'argomento, propone una bozza di deliberazione da adottare in Consiglio Comunale;
Evidenziato che nella citata proposta ,'ANCI rileva come l'istituzione della zona franca su tutto il territorio regionale costituirebbe uno strumento essenziale di qualsiasi politica di sviluppo capace di creare le condizioni indispensabili per favorire e mantenere lo produzione industriale, artigianale ed agricola, il commercio e l'esportazione di merci, consentendo anche di attrarre nuovi capitali. tecnologie e nuove competenze imprenditoriali, così come già avviene all'interno della Comunità Europea per le regioni periferiche ed a scarsa densità demografica, per le isole e per le regioni con particolari statuti di autonomia;
Visto il Trattato di Roma del 25/03/1957, istitutivo della CEE, dove all'art. 307 (ex 234) viene garantito il rispetto degli accordi ed obblighi derivanti da convenzioni concluse anteriormente al 10 gennaio 1958;
Vista la legge cost. n. 3/1948 con la quale è stato emanato lo Statuto speciale per la Sardegna, il cui art. 12 prevedeva l'istituzione dei punti franchi nell'isola;
Vista la I. r. n. 22 del 07/05/1953, che all'art. 2 ha previsto il finanziamento di attività industriali e commerciali nei punti franchi della Sard egna;
Visto il DPR n. 1133/1969 recante disposizioni di attuazione delle direttive comunitarie sull'armonizzazione della disciplina delle zone franche;
Visto il DPR n. 43/73 (che ha recepito, integrandolo, il DPR 1133/69) che all'art. 2 ha assimilato il territorio dove insiste il Comune di Livigno ai territori exfradoganali delle zone franche e dei punti franchi;
Visto il Codice Doganale Comunitario istituito con Reg. CEE n. 2913/1992, che ha fatto salvi gli speciali regimi fiscali vigenti nel territorio della Valle d'Aosta ed in quello di Gorizia, dichiarati entrambi zone franche rispettivamente dall'art. 14 della Legge costo n. 4/1948 e dall'art. 1 della Legge n. 1438/1948;
Visto il d. Igs. n. 75/1998 che, in attuazione dell'art. 12 della I.c. n. 3/1948 ed in conformità a quanto previsto dal Codice Doganale Comunitario e delle disposizioni di attuazione emanate con Reg. CEE n. 2454/93, ha istituito le zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme e Arbatax;
Considerato che a norma dell'art. 4 del d.lgs. n. 267/2000 la Regione non ha finora emanato una legge per la puntuale individuazione delle funzioni trasferite o delegate agli enti locali e di quelle attribuite in capo alla Regione medesima;
Richiamata la sentenza n. 313 della Corte Costituzionale depositata il 27/07/2001, con la quale si precisava che non spetta allo Stato modificare, integrare o dare esecuzione alle norme di attuazione delle leggi istitutive delle Regioni a Statuto speciale e che la competenza programmatoria dello Stato non può mai giungere a compromettere o limitare l'autonomia regionale (in tal senso si vedano anche le sentenze della Corte Costo n. 4764, n. 20/70, n. 150/82 e n. 40/83);
Vista la legge n. 623/1949, la quale individua i prodotti per i quali è consentita l'immissione in consumo in esenzione fiscale e per il fabbisogno locale, relativa al territorio della Val d'Aosta, considerato zona franca, benefici che automaticamente avrebbero dovuto estendersi anche ai restanti territori italiani identificati come zona franca;
Vista la dichiarazione di Laeken sottoscritta dall'Italia il 15/12/2001, in base alla quale è demandata alle regioni l'attuazione della politica comunitaria degli stati membri, mentre le regioni esercitano tale attività anche attraverso i comuni in base al principio di sussidiarietà verticale;

Valutato che ad oggi persistono le problematiche per l'istituzione delle zone franche in Sardegna e che, tuttavia, le stesse rappresentano una scelta strategica per lo crescita economica dell'isola, penalizzata peraltro anche dalla bassa densità demografica, dai costi eccessivi dei trasporti e gravata da una crescente disoccupazione;

delibera di impegnare questa amministrazione a porre in essere le azioni politiche necessarie affinché lo Regione provveda alla delimitazione territoriale ed all'emanazione delle norme di attuazione delle zone franche fiscali, così come prevede il d.lgs. n. 75/1998.


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