L’amministrazione comunale ha promosso
un incontro pubblico inerente la TARES,
svoltosi il 6 settembre e mi pare
utile riassumerne i punti principali esposti nella riunione
Col il Decreto Salva Italia del 6 dicembre 2011, n. 201 convertito, con
modificazioni, mediante la Legge 22 dicembre 2011, n. 214, il parlamento
italiano ha istituito la TARES, per la totale copertura dei costi relativi al
servizio di igiene urbana e di altri servizi cosiddetti indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione delle
strade comunali, ecc)
I contribuenti sono stati classificati in due categorie:
UTENZE DOMESTICHE : Le utenze domestiche sono riconducibili
alle case di abitazione e pertinenze
La tassa è calcolata considerando il numero dei componenti il nucleo familiare
e la superficie in metri quadri delle abitazioni; pertanto sarà più alta quanto
maggiore è la superficie dell’abitazione e quanto maggiore è il numero dei
componenti; la legge nazionale parte dal presupposto che più persone e maggiore
superficie, in quanto producono più rifiuti, debbano pagare di più.
UTENZE NON DOMESTICHE: Le utenze non domestiche sono riferibili ai locali diversi da quelli abitativi, sia
commerciali che di servizio. La tassa è
calcolata considerando non solo la superficie utilizzata ma anche e soprattutto
la categoria in cui rientra la singola attività. La legge ha individuato ben 21
categorie di attività in cui rientrano, tra le altre, laboratori artigianali,
bar, pizzerie, ristoranti, banche, uffici (sia pubblici che privati),
tabacchini, edicole, negozi, autofficine, ecc.,
Ai fini del calcolo della TARES la legge prevede che siano applicati
dei coefficienti compresi fra un minimo ed un massimo. Le
amministrazioni comunali possono scegliere di adottare i valori minimi o quelli massimi (o compresi fra i due). L’Amministrazione
Comunale di Villanova Monteleone, con apposita Delibera Consiliare, ha scelto
di adottare per la quasi totalità degli utenti il coefficiente minimo.
Così, per esempio, se alla Banca si è applicato il coefficiente massimo, si è
scelto quello minimo per ristoranti, bar, pizzerie, negozi, laboratori
artigianali, ecc. Nonostante questo, per una scelta che non è in capo alle
amministrazioni comunali, ma che è stata adottata per legge nazionale, l’importo che deve essere pagato è aumentato
rispetto al passato.
In questo conteso, peraltro, è da
considerare che nel tempo sono progressivamente aumentati i costi di
smaltimento dei rifiuti. In particolare il conferimento in discarica del secco
indifferenziato è passato da un costo di € 87,00 a tonnellata di rifiuto a € 148,00 a tonnellata in soli 6 anni……. Ciò
significa che dobbiamo continuare a fare la raccolta differenziata dei
rifiuti per conferire quanto meno secco indifferenziato possibile, così da
contenere i costi e ulteriori aumenti della TARES.
Il prossimo anno si parlerà di
Service Tax……..
Il Sindaco
Quirico Meloni